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” SCUPA” un lavoro di Gugliemo Ferro, anima tre serate al Castello di AciCastello, con successo di pubblico..

AGOSTINO ZUMBO

Nella bella e suggestiva cornice del castello di epoca normanna di Aci Castello, è andato in scena “Scupa”, spettacolo itinerante in 4 ambienti ( vari angoli in interpiani del Castello), che ha concluso la stagione del  Teatro Mobile di Catania e che ha avuto la durata di tre serate ( 6 spettacoli), fino a Domenica 14 luglio.

Una idea di Guglielmo Ferro, autore anche della regia, e di  Angelo Scandurra che ha raccontato la Sicilia di un tempo , attraverso i testi originali di Giuseppe Bonaviri, Ottavio Cappellani, Emilio Isgrò, Micaela Miano, Angelo Scandurra, Gabriella Vergari e Carmen Consoli.

Una rappresentazione, dedicata all’attore Luigi Nigrelli prematuramente scomparso, che è piaciuta e ha divertito il pubblico , accorso numerosissimo( due turni a sera di un ora abbondante) dando voce ai protagonisti delle carte del gioco popolare della “Scopa” e che ha raccontato il proprio percorso di vita, come nel caso del “Due di coppe” interpretato dal bravissimo Gino Astorina, e poi anche la visione della vita secondo la passionale e fedele “Donna di Bastoni”, interpretata con maestria e veracita’ da Francesca Ferro accompagnata da musiche dal vivo dei Lautari Castrogiovanni e Allegra.

Carte da gioco, viste e recitate da uomini e donne in costume con impegno, come. Pasquale Platania nei panni del “Re di Spade”per esempio , che sguaina la sua spada per difendere la Sicilia e la sua gente, affinché questa nostra terra continui a splendere con i suoi antichi valori.

Le carte più importanti del mazzo,hanno divertito il pubblico con la realtà dei loro versi come il “Tre di oro” interpretato da Agostino Zumbo, Giovanni Arezzo e Giovanni Maugeri e qui l’innesto di Gino Astorina ha fatto il resto. Come anche il “ Settoro “( Settebello) interpretato da Damiano Randazzo, ambìto da diverse donne fra cui  Verdiana Barbagallo e Chiara Calì,e altre , tutte bravissime. Costumi davvero belli e ambientati perfettamente. Un “ Due di spade “ ( Luciano Messina) che ha incantato per la interpretazione di uno che proprio non gli va di fare niente. Lucia Sardo, sempre brava e calata nel ruolo dellaDonna di Oro” che , vestita in tinta oro, per la carta che rappresentava, narrava la storia della Sicilia, terra di conquista e di tanti Re, rievocando personaggi storici e leggendari, fra cui Gammazita.

Guglielmo Ferro, regista affermato, ha dato il meglio di se, inventandosi un percorso originale , dato anche da ragioni di spazio, tra musiche e canti: per un piacevole lavoro in tre serate di caldo , ogni tanto sferzate da un venticello che lasciava respirare due minuti , su e giù per le scale dell’imponente  maniero.

FRANCESCA FERRO

LUCIA SARDO ( scusate per la qualita’ della foto)

GINO ASTORINA, bravo, simpatico, verace e …verista. 

SEMPRE INCANTEVOLE IL PANORAMA DAL CASTELLO