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FRANZ ZIPPER: Il racconto di un viaggio in Germania nel regno della Porsche

SFILATA AL CIRCUITO DELLA SOLITUDE

PREMESSA : IL PROFESSOR FRANCESCO ZIPPER ( Franz per gli amici) oltre a  esser appunto un noto medico  infettivologo, è un appassionato di tanti sport, in primis  la Montagna  in genere, che va  dallo sci di tutte le specialita’ al Soccorso Alpino, di cui fa parte dirigente.Ovviamente è anche appassionato di automobilismo e avendo in parte origini teutoniche, non puo’ fare altro che strizzare un occhio alle Porsche da  una  intera  vita ( con buona pace dei Ferraristi) Questa estate è stato in Germania , ospite di un cugino,che lo ha portato a un meeting Porsche  e Mercedes, sul celebre ( un tempo ) circuito della Solitude. Il suo racconto è piacevolissimo . 

 

Sizilien, schön!

Con l’avanzare degli anni ho avuto la fortuna di apprezzare i valori legati alla riscoperta di una famiglia allargata, e comprendente appieno la parte tedesca delle mie radici (unsere groß Familie, come direbbero i miei parenti, la nostra grande famiglia).L’ultima occasione di incontro è stata qualche giorno fa a Stoccarda, su premuroso invito di uno dei miei procugini, Hans-Wolf (noi italiani lo chiamiamo Giovanni Lupo!, secondo traduzione letterale). Hans-Wolf ci teneva particolarmente ad avermi ospite per il Solitude Revival, manifestazione di auto storiche che si celebra ogni anno nello splendido circuito stradale della Solitude, parco incastonato tra i boschi di Leonberg.
Tra migliaia di würstel, accompagnati da kartoffeln und pretzle, e fiumi di birra è un susseguirsi di sfilate di auto di grande fascino, con un’organizzazione assolutamente perfetta, teutonica, sostenuta da Mercedes-Benz e Porsche.Si, Porsche. Mi è capitato di dire che sognare non è peccato, basta avere sufficiente coscienza per riporre poi i sogni nel cassetto, e chiuderlo per bene. Non ho difficoltà a sostenere che le Porsche sono sempre state le mie auto preferite, forse perché emerge in questo caso prepotente il 25% dei miei cromosomi. Nello stand della Porsche sono esposti alcuni modelli che hanno fatto la storia sportiva del Marchio: la Porsche 550 Carrera degli anni ’50, la 962, che vinse la “24 Heurs du Mans” nel 1982, e la Gulf-Porsche 908-03 che che vinse l’edizione della Targa Florio del 1970. Ho la possibilità di scattare qualche foto e mi soffermo su quest’ultima auto. Soluzioni per l’epoca assolutamente eccezionali, telaio a tralicci tubolari in lega, larghissimo impiego di vetroresina, posto guida molto avanzato, freni autoventilanti, dotazioni ridotte al minimo essenziale, un peso, per una macchina di 3000 cc, di soli 500 kg (per intenderci quello di una vecchia Fiat 500) con un rapporto peso-potenza straordinario, di circa 1.5:1, resero la Gulf Porsche 908-03 imbattibile nelle strade tortuose della Targa Florio e del Nurburgring ove la vettura fu schierata.

Nello stand sono presenti la maggior parte dei piloti tedeschi delle corse di durata: da H.J. von Stuck, a Rudi Lins, a Kurt Ahrens, nonché gli ultraottuagenari Herbert Linge e Hans Hermann, l’idolo locale. Il mio affettuoso procugino Giovanni-Lupo aveva già scritto ad Hermann che sarebbe venuto un parente da Sizilien. Mi presento e chiedo ad Hermann se ricorda appunto la Sicilia, la Targa Florio: sicherlich, Sizilien schön, faszinierendes Rennen, (certamente, è la risposta, Sicilia meravigliosa, Targa corsa di grande fascino), e mi dedica con firma autografa il numero unico di una Rivista sul mitico modello 911 della Casa di Stoccarda.

E’ giunta l’ora della sfilata: la Porsche 908-03 viene messa in moto. Il rombo del suo otto cilindri è musica per le mie orecchie. Mi viene in mente l’edizione 1970 della Targa ove la vettura fu schierata per confrontarsi con la Ferrari 512 S di Nino Vaccarella e di Ignazio Giunti, le Alfa 33 ed altre ottime auto da corsa dell’epoca.Grande edizione quella del 1970. Allora anche noi rampolli delle c.d. famiglie bene di Catania venivamo tenuti a stecchetto, e si era costretti ad organizzarci con collette per racimolare i soldi della benzina per andare sul circuito delle Madonie e tornare. Si partiva di notte; l’autostrada Catania-Palermo finiva a Motta S. Anastasia, si imboccava allora la S.S. 192 sino ad Enna, poi da Calascibetta si andava a Villarosa, e da qui lungo un interminabile sterrato, si saliva ad Alimena. A seguire Petralia Sottana, Castellana Sicula ed infine si parcheggiava a Caltavuturo ove si incontrava praticamente tutta Catania.

Nell’edizione del 1970 al primo giro la Ferrari 512 S, splendida macchina guidata dal mitico Nino Vaccarella andò in testa, tallonata immediatamente dalla muta delle Porss, per dirla alla Luigi Tripisciano, solerte cronista RAI dell’epoca (altre pronunce, in lingua siciliana, erano Poscia al singolare, e Posci al plurale!). Guidava la muta l’indimenticato Jo Siffert, pilota svizzero facilmente riconoscibile per il suo casco rosso con bandiera elvetica. La sua vettura si destreggiava benissimo nelle strade sinuose del circuito madonita, mentre la Ferrari, pur condotta con ogni sforzo da Vaccarella, si mostrava in difficoltà. Talè che machini puittaruno ‘sti cuinnuti di ‘sti tedeschi, fu il commento al tempo preoccupato ed ammirato di molti spettatori che, vedendo l’agilità della Gulf-Porsche, temevano che di li a poco Vaccarella sarebbe stato superato.
Così avvenne e la Gulf-Porsche 908-03 con Siffert e Brian Redman vinse. Per il 25% mi ero sentito cuinnutu, ma, avendo vinto la Porsche, andai via da cuinnutu cuntentu, il chè per un siciliano è un ulteriore affronto, ma qualcosa dovevo pur subire, tenendo per una macchina nemica.Di rientro dalla corsa si era tutti piloti, scalate, doppiette e frenate al limite. Poi, vicino Catania, ci si calmava e subentrava la prudenza. Negli anni successivi il declino della corsa fu inevitabile, come per tutte le corse stradali, ma la Targa Florio rimane una gran bella pagina di storia, non soltanto sportiva, della Sicilia. Fanno molto bene i miei amici palermitani a rievocarla ed a celebrarne il mito. Ja, faszinierendes Rennen, Sizilien schön, mi ha detto Hans Hermann a Stoccarda, e per me, da siciliano, è stato motivo di grande orgoglio. Anche se il confronto tra il circuito della Solitude, perfettamente a posto, e le condizioni della S.S. 120 ove si svolgeva per gran parte la corsa madonita, stride non poco. Dopo Cerda vi è un cartello che ricorda i fasti della Targa Florio, ma sino a poco tempo fa la strada era in condizioni pessime praticamente impercorribile. Non so se poi la situazione sia cambiata, immagino di no, anche se spero di sbagliarmi.

Sizilien wunderschön…., forse la più bella, così ci dicono tutti. Aber, ma…..! E giù un elenco di cose che non vanno, che dispiacciono, a cominciare dalla spazzatura ovunque e comunque, e che contrastano con l’unicità impareggiabile ed indiscussa del nostro territorio e della nostra storia.Aber, ma…..! Come ho detto più volte, noi siciliani siamo i peggiori nemici di questa nostra splendida terra. Peccato…..!

Nel frattempo, l’aereo che mi riporta a Catania sorvola l’Etna. Der Aetna, außergewöhnlich (ineguagliabile)!

FRANZ ZIPPER

RAFFAELLA ZIPPER POSA  ACCANTO A  UNA CELEBRE  PORSCHE , nonna  della 908

UN MITO PER LA TARGA FLORIO   La  Porsche 908 : Chi non la ha vista di presenza non puo’ capire cosa significa costruire una macchina solo per la Targa Florio ( una  Bicicletta  di 3000 cmc che  ha  lasciato imbattuto il record del circuito con Kinnunen in 33 minuti e  36 secondi)

piloti di un tempo sia della Mercedes che della Porsche, testimonials attivi( hanno guidato al raduno)

UNA MERCEDES ANNI 40

UNA PORSCHE 904, ALTRA LEGGENDA DELLA TARGA FLORIO

MERCEDES

MERCEDES ROADSTER

PORCHE 917, REGINA DELLA 24 ORE DI LE MANS,

SFILATA AL CIRCUITO DELLA SOLITUDE

RARISSIMO MODELLO PORSCHE PER CRONOSCALATE DELL’EUROPEO DELLA MONTAGNA